La complessità di alcuni stand li avvicina sempre di più all’architettura, anche nella scelta dei materiali. Qualche esempio, le difficoltà tecniche, i perché di una scelta.
Lo stand è una struttura temporanea che ha lo scopo di ospitare un’azienda e i suoi prodotti non più a lungo della durata di una fiera. Tuttavia, una delle tendenze più attuali dello stand design è quella che vede gli stand come architetture vere e proprie, anche nella scelta dei materiali.
Un esempio di questa tendenza è lo stand di Cassina per Imm Cologne e per il Salone del Mobile 2016. Lo stand, progettato da Patricia Urquiola, ha preso ispirazione dal Rietveld Pavilion, una struttura disegnata nel 1955 dall’architetto olandese Gerrit Thomas Rietveld per ospitare una mostra di sculture e ricostruita in seguito nel giardino del Museo Kröller-Müller. La particolarità dello stand è l’uso del mattone forato, un materiale che solitamente viene usato per erigere le pareti interne delle case e che qui divide gli spazi interni dello stand. Anche tra le realizzazioni di Punto Ciemme ci sono alcuni esempi di uso di materiali tipici dell’edilizia. Per lo stand di Twils al Salone del Mobile 2015, progettato da Silvia Prevedello, abbiamo usato la rete elettrosaldata, che solitamente serve per consolidare pavimenti e murature in calcestruzzo. Il progetto di Massimo Picone per Samo al Salone del Mobile 2014 prevedeva invece pareti realizzate con pannelli fonoassorbenti.
Dal punto di vista tecnico, la scelta di usare questi materiali richiede alcune considerazioni preliminari sui tempi di posa e di montaggio (le fiere concedono tempi limitati per l’allestimento dello stand), sul peso delle strutture (i regolamenti fieristici impongono vincoli sul carico a terra e su quello sospeso) e sulle caratteristiche del materiale, che deve essere ignifugo o reso tale. Proprio per ovviare a queste difficoltà, la scelta del progettista ricade di solito su soluzioni che imitano perfettamente i mattoni, il cemento o le putrelle, come la stampa su pannelli di legno o PVC, laminati o riproduzioni in vetroresina.
La tendenza industrial è senz’altro una delle ispirazioni principali di questi progetti. Tuttavia, l’uso di materiali destinati all’edilizia all’interno di strutture temporanee aggiunge all’estetica una contrapposizione tra piani temporali – provvisorietà e durata – che può rivelarsi molto interessante e quasi provocatoria all’interno di una fiera.